Tutti, in un periodo specifico della propria storia, o per un particolare aspetto della propria vita, possono trarre benefici dall’arteterapia. L’arteterapia infatti è praticata con i soggetti più diversi:
- bambini, adolescenti, adulti e anziani
- persone affette da dipendenze
- pazienti con malattie gravi e talvolta terminali
- disabili
- famiglie in difficoltà
- carcerati
- persone con un ampio spettro di disturbi emotivi
- alunni che hanno problemi di sviluppo o di apprendimento
Forse avete sentito parlare, per esempio, dell’arteterapia usata con i bambini traumatizzati da violenze e molestie, con famiglie difficili per aiutarle a mettere a fuoco i loro problemi, con anziani ricoverati in case di riposo.
Sui giornali avrete letto di un artista che lavora con i paraplegici, o di un terapeuta che ha creato uno studio d’arte per adulti disabili.
Tutti questi sono esempi comuni delle situazioni in cui si può trarre benefici dall’arteterapia e delle sedi in cui può essere impiegata e dimostrando l’estrema varietà del settore.
Nello stesso tempo l’arteterapia è per individui normo-funzionali, che non hanno particolari problemi, e che usano l’attività nello studio di arteterapia come atto di cura verso se stessi. In questi casi l’arteterapia si rivela infatti utile come modo per preservare la salute mentale e l’equilibrio emozionale.
L’arteterapia si dimostra un valido metodo per mantenere uno stato di benessere psicofisico, per rafforzare l’immunità, per sviluppare la creatività, le capacità cognitive, per migliorare le relazioni famigliari e sociali.